Ai Romani vengono a mancare le navi

Caesar etsi ad spem conficiendi negotii maxime probabat coactis navibus mare transire et Pompeium sequi,priusquam ille sese transmarinis auxiliis confirmaret, tamen eius rei moram temporisque longinquitatem timebat, quod omnibus coactis navibus Pompeius praesentem facultatem insequendi sui ademerat. Relinquebatur, ut ex longinquioribus regionibus Galliae Picenique et a freto naves essent exspectandae. Id propter anni tempus longum atque impeditum videbatur. Interea veterem exercitum, duas Hispanias confirmari, quarum erat altera maximis beneficiis Pompei devincta, auxilia, equitatum parari, Galliam Italiamque temptari se absente nolebat.

Cesare

Cesare, pur ritenendo di grande importanza per il compimento della sua impresa riunire una flotta, attraversare il mare e inseguire Pompeo prima che costui potesse fare affidamento su aiuti di oltre mare, temeva tuttavia la lentezza di quella operazione, che necessitava di gran tempo, poiché Pompeo gli aveva tolto per il momento la possibilità di inseguirlo avendo egli già fatto incetta di tutte le navi. Non rimaneva che attendere le navi provenienti dalle più lontane regioni della Gallia e del Piceno e dallo stretto di Messina. E, data la stagione, la cosa sembrava lunga e difficile. Inoltre Cesare non voleva che, durante la sua assenza, si rinforzassero l’esercito veterano di Pompeo e le due Spagne, una delle quali era molto legata a Pompeo per i grandissimi favori ricevuti, che venissero organizzate truppe ausiliarie e una cavalleria e che si cercasse di sollevare l’Italia e la Gallia.