Alcibiade, il condottiero cartaginese

Mihi videtur longius de Hannibale dicere, qui longe infestissimus ex omnibus hostibus Romae fuit et maxime egregius ex ducibus, de quibus rerum scriptores nobis memoriam tradiderunt. Apud vetustissimum quemque scriptorum legimus Carthaginem conditam esse a Didonem cum Tyro fugisset; qua re Carthaginienses etiam Phoenices vel Poeni appellantur. Hi plurimos annos cum Romanis de imperio contenderunt. Peritissimus eorum dux fuit Hannibal, qui a patre relictum odium acerrimum contra Romanos servavit: nam apud deorum aras iuraverat se inimicissimum Romanorum semper fore. Cum in Hispania Saguntum cepisset, in Italiam quam maximis potuit itineribus contendit per Pyrenaeos et Alpes. Contra eum fortissimus quisque dux a Romanis missus est, sed omnes ab eo victi sunt quattuor proeliis, quorum longe nobilissimum (la più famosa) apud Cannas fuit. Sed, quo quisque felicior rebus gestis est, eo malevolentiores in eum fiunt invidi. Itaque dux ille, quos Romani duces non vicerant, in patriam revocatus est a civibus qui eum potentiorem factum esse arbitrari sunt.

Ad Limina (2) – Pag.147

Mi sembra opportuno parlare molto diffusamente di Annibale, che fu di gran lunga il più pericoloso nemico di Roma e che gli storici hanno descritto ai posteri come il più eccellente di tutti i comandanti. Nei più antichi scritti di storia leggiamo che Cartagine era stata fondata da Didone quando era fuggita da Tiro; per questo i Cartaginesi vengono chiamati anche Fenici o Punici. Essi per moltissimi anni lottarono con i Romani per la supremazia. Il comandante più esperto tra loro fu Annibale, che mantenne intatto l’odio irriducibile, ereditato dal padre, contro i Romani: infatti presso gli altari degli dei aveva giurato che sarebbe sempre stato nemico implacabile dei Romani. Dopo aver conquistato in Spagna la città di Sagunto, quanto più velocemente gli fu possibile si diresse a marce forzate in Italia attraversando i Pirenei e le Alpi. Dai Romani furono inviati contro di lui tutti i comandanti più esperti, ma ognuno di loro venne sconfitto da lui in quattro battaglie, tra le quali la più famosa fu di gran lunga quella avvenuta presso Canne. Ma, quanto più ognuno è maggiormente soddisfatto delle sue imprese, tanto più quelli maggiormente maldisposti verso di lui diventano invidiosi. Perciò quel famoso condottiero, che i comandanti romani non avevano sconfitto, fu richiamato in patria dai suoi concittadini i quali ritennero che egli fosse diventato troppo potente.