Alessandro Manzoni

Uno dei maggiori autori della letteratura italiana, Alessandro Manzoni è anche l’esponente più importante del romanticismo italiano. Autore di molte opere, Manzoni vive il rapporto con il suo tempo interpretandone gli ideali e l’impegno morale, sempre teso alla ricerca di una lingua “viva”. Il problema si affaccia prepotentemente all’attenzione poetica dell’autore durante la stesura dei Promessi Sposi e lo porterà a numerosi scritti sull’argomento che avrebbero dovuto confluire in un testo che però non vedrà mai la luce. Un apporto fondamentale alla letteratura italiana – e non solo – Manzoni lo fornisce con la stesura del suo romanzo storico I Promessi Sposi iniziato nel 1821 e pubblicato in dispense nella sua forma definitiva, dopo una travagliata vicenda redazionale, tra il 1840 e il 1842.

La scelta del genere fu molto coraggiosa non godendo in Italia di ampia fortuna, ma dopo aver scelto il romanzo Manzoni non si limitò a scriverne uno, ma rivoluzionò l’intera concezione del genere. Parlando dell’opera del Manzoni però intendiamo un particolare romanzo che è quello storico; la certezza dell’intento storico dell’autore ci viene da diverse indicazioni, ma quella fondamentale è il sottotitolo stesso dei Promessi Sposi. Storia milanese del secolo XVII. In questo modo l’eterna riflessione manzoniana circa il rapporto tra fedeltà storica ed invenzione diviene il principale nodo da sciogliere.

La componente realistica del testo è dominante, ma la grande novità consiste nel continuo alternarsi di racconto e riflessione, tanto da giustificare tanto la definizione di romanzo dei fatti, quanto quella di romanzo delle idee. Il genere del romanzo non è però l’unico con il quale si confronta Alessandro Manzoni, egli infatti scrive anche liriche di stampo neoclassico in età giovanile e Inni sacri. Questi ultimi costituiscono una vera svolta nella poesia manzoniana: il fondamentale evento della conversione infatti non investe solo la vita privata, ma è anche alla base di un profondo ripensamento dell’attività letteraria. Dopo questa parentesi, il Manzoni torna però a recuperare quella passione civile e quell’interesse per la storia, già presente nei primi componimenti e che caratterizzerà la successiva produzione letteraria – dal 1815 in poi – . Manzoni si esercitò anche nel teatro con Il Conte di Carmagnola (1816-20) e l’Adelchi (1820-22), opere tragiche che segnano la rinascita del genere in Italia dopo l’esperienza dell’Alfieri.