Ambiorige, capo degli Euboroni, si giustifica di fronte a Cesare di un attacco sostenuto contro il campo dei romani (II)

Sed esse Galliae commune consilium: omnibus hibernis Caesaris oppugnandis hunc esse dictum diem, ne qua legio alteri legioni subsidio venire posset. Non facile Gallos Gallis negare potuisse, praesertim cum de recuperanda communi libertate consilium initum videretur. Quibus quoniam pro pietate satisfecerit, habere nunc se rationem officii pro beneficiis Caesaris; monere, orare Titurium pro hospitio, ut suae ac militum saluti consulat. Magnam manum Germanorum conductam Rhenum transisse; hanc adfore biduo. Ipsorum esse consilium, velintne prius, quam finitimi sentiant, eductos ex hibernis milites aut ad Ciceronem aut ad Labienum deducere, quorum alter milia passuum circiter quinquaginta, alter paulo amplius ab iis absit. illud se polliceri et iure iurando confirmare, tutum iter per suos fines daturum. Quod cum faciat, et civitati sese consulere, quod hibernis levetur, et Caesari pro eius meritis gratiam referre. Hac oratione habita discedit Ambiorix.

Nexus – Pag.213 n.5 – Cesare

Ma il piano della Gallia era comune: era questo il giorno stabilito per espugnare tutti gli accampamenti invernali di Cesare, perché una legione non potesse venire in aiuto all’altra. Non facilmente come Galli avevano potuto dir di no a dei Galli, soprattutto perché sembrava giusto una decisione presa per recuperare la comune libertà. Ma poiché aveva dato soddisfazione ad essi per amor di patria, ora aveva morivo di dovere per i benefici di Cesare; chiedeva, pregava Titurio di ospitalità, di provvedere alla salvezza sua e dei soldati. Una grande schiera assoldata di Germani avevano passato il Reno; questa si sarebbe avvicinata in due giorni. La loro (dei Romani) decisione era, se volevano prima che i confinanti se ne accorgessero, riportare i soldati fatti uscire dagli accampamenti invernali o presso Cicerone o Labieno, uno dei quali era lontano da loro circa cinquanta mila passi, l’altro poco di più. Lui prometteva questo e lo confermava con giuramento, avrebbe concesso una marcia sicura attraverso i suoi territori. Facendo questo, egli provvedeva sia alla (sua) nazione, perché era sollevata da accampamenti invernali, e restituiva a Cesare il favore per i suoi meriti. Fatto questo discorso Ambiorige parte.