Anche le leggi possono sbagliare

Si lex erravit, puto, ab homine concepta est: neque enim de caelo ruit. Miramini hominem aut errare potuisse in lege condenda aut resipuisse in reprobanda? Non enim et ipsius Lycurgi leges, a Lacedaemoniis emendatae, tantum auctori suo doloris incusserunt, ut in secessu inedia de semet ipso iudicarit? Nonne et vos cotidie, experimentis illuminantibus tenebras antiquitatis, totam illam veterem et squalentem silvam legum novis principum rescriptorum et edictorum securibus caeditis? Iudicatos retro in partes secari a creditoribus leges erant: consensu tamen publico crudelitas postea erasa est. In pudoris notam capitis poena conversa est: bonorum adhibita proscriptio suffundere maluit sanguinem hominis quam effundere. Quot adhuc vobis repurgandae latent leges, quas neque annorum numerus neque conditorum dignitas commendat? Et ideo, cum iniquae recognoscuntur, merito damnatur.

Tertulliano

Se la legge ha sbagliato, penso, è stata concepita dall’uomo: difatti non è caduta dal cielo. Voi vi meravigliate che l’uomo o abbia potuto sbagliare nel redigere una legge o si è ravveduto nel disapprovarla? Infatti, anche le leggi dello stesso Licurgo, emendate dagli Spartani, non causarono così tanto dolore al loro autore al punto che condannò proprio se stesso al digiuno in un luogo appartato? Non è forse vero che anche voi ogni giorno, illuminando con le esperienze le tenebre dell’antichità, abbattete tutta quella vecchia e squallida selva di leggi con le nuove scuri degli scritti e degli editti dei principi? Le leggi stabilivano che i condannati in passato fossero fatti a pezzi dai creditori: tuttavia in seguito con il consenso del pubblico una tale crudeltà fu eliminata. La pena capitale fu tramutata in una nota d’infamia: la confisca dei beni applicata preferì far scorrere sotto il sangue piuttosto che spanderlo. Quante leggi da ritoccare ignorate finora, che né il numero degli anni né la dignità degli autori fa valere? E perciò, quando le leggi sono riconosciute ingiuste, a buon motivo vengono disapprovate.