Astuzia dello spartano Demarato

Cum Xerxis consilia cognovit, Demaratus Lacedaemonius, qui apud Xerxem exul erat sed tamen patriae amicus manserat, omnia in tabellis ligneis perscripsit, deinde ceram super-inducens eas delevit. Postea tabellas fido servo tradidit,qui custodes eludens, e regia exiit et, tabellas secum ferens, Lacedaemonem adiit,ubi eas ephoris tradidit. Lacedaemone res diu in disceptationem quaestionemque venit, quia cives, nullum scriptum videntes, de Demarati fide dubitabant. Tandem mulier quaedam consilium scribentis detexit. Lacedaemoniorum ephori, cum ceram eroserunt, belli consilia legerunt.

Quando Serse conobbe le decisioni, lo spartano Demarato, che era esule presso Serse, ma tuttavia era rimasto amico della patria, incise tutte le cose in tavole di legno, poi le cancellò mettendoci sopra la cera. Dopo consegnò le tavole ad un servo fedele, che eludendo i guardiani, uscì dalla reggia , portando con sé le tavole, raggiunse Sparta, dove le consegnò agli efori.
A Sparta la cosa venne a lungo in discettazione e in discussione, perché i cittadini, non vedendo nessuno scritto, dubitavano della fedeltà di Demarato.
Alla fine una donna scoprì la decisione dello scrivente. Gli efori degli Spartani, quando tolsero la cera, lessero le decisioni di guerra.