Bravo sì, ma disonesto

Hodie, pueri, iucundam fabulam narrabo. Anicula oculis dolebat. Postquam medicum adhibuerat ei promisit: «Cum morbum meum scientia tua sanaveris, magnum praemium tibi dabo». Tum medicus aniculam cotidie in eius domicilio visitabat ubi medicamentis suis feminae oculos curabat. Sed dum anicula aliquamdiu oculis clausis (clausus, chiuso) manet, medicus surripiebat quidquid (tutto ciò che) pretiosum in domicilio inveniebat. Postquam eius morbum sanaverat, medicus aniculae iustum praemium poposcit; anicula autem pecuniam ei negavit. Tum medicus feminam in iudicium vocavit: «Anicula curis et medicamentis meis nunc valet sed iustum praemium mihi recusat». Anicula causam exposuit: «Medicus peritus non est: nam antea oculis dolebam sed bona mea videbam; nunc oculi mei sani sunt sed bona mea iam non video».

Oggi, fanciulli, vi racconterò una bella favola. Una vecchietta aveva male agli occhi. Dopo che era ricorsa al medico gli promise: «Quando con la tua conoscenza avrai guarito la mia malattia, ti darò una grande ricompensa». Allora il medico visitava ogni giorno la vecchietta nella sua abitazione dove con i suoi medicamenti curava gli occhi della donna. Ma mentre la vecchietta rimaneva per molto tempo con gli occhi chiusi, il medico rubava tutto ciò che di prezioso trovava nell’abitazione. Dopo che aveva guarito la sua malattia, il medico chiese alla vecchietta la giusta ricompensa; ma la vecchietta gli negò il denaro. Allora il medico citò in tribunale la donna: «La vecchietta grazie alle mie cure e ai miei medicamenti adesso sta bene ma mi nega il giusto compenso». La vecchietta spiegò la motivazione: «Non è un medico esperto: infatti prima avevo dolore agli occhi ma vedevo i miei beni; ora i miei occhi sono sani ma non vedo più i miei beni».