Breve sintesi della storia di Roma

Populus Romanus a rege Romulo in Caesarem Augustum tantum operum pace belloque gessit, ut, si quis magnitudinem imperii cum annis confert, aetatem ultra putet. Ita late per orbem terrarum arma circumtulit, ut qui res illius legunt non unius populi, sed generis humani facta condiscant. Tot in laboribus periculisque iactatus est, ut ad constitutionem eius imperii contenderint Virtus et Fortuna. Qua re, quia ipsa sibi obstat magnitudo rerumque diversitas aciem intentionis abrumpit, faciam quod solent (“sono soliti fare”) qui terrarum situs pingunt: in brevi quasi tabella totam eius imaginem amplectar, non nihil, ut spero, ad admirationem principis populi conlaturus, si pariter atque insemel universam magnitudinem eius ostendero.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.342 n.21 – Floro

Il popolo Romano dal re Romolo fino a Cesare Augusto compì così tante imprese in pace e in guerra che, se uno metterà a confronto l’estensione dell’impero con gli anni, lo crederà annoso al di là della sua età. Portò per il mondo le sue armi così diffusamente che, coloro i quali leggono le sue imprese, apprendono la storia non di un solo popolo, ma del genere umano. Fu sballottato in tanti travagli e pericoli che Valore e Fortuna fecero a gara per la fondazione del suo impero. Perciò, poiché la grandezza stessa è d’ostacolo a sé stessa e dato che la varietà dei fatti infrange l’acume dell’applicazione, farò quello che sono soliti fare coloro che dipingono i vari siti della terra: in un piccolo quadro, per così dire, abbraccerò l’intera sua immagine, per portare, come spero, all’ammirazione del popolo più grande, se mostrerò tutta la sua grandezza simultaneamente e tutta in una volta.