Candido – di Voltaire

Autore

Voltaire

Titolo

Candido

Genere del libro

Narrativa a carattere filosofico

Stile del libro

Il linguaggio usato è di facile comprensione, quello usato dalla gente comune con la quale il protagonista del romanzo ha a che fare; esso contribuisce secondo me in grande misura a dare alla narrazione un tono ironico.

Trama

Candido, il protagonista dell’omonimo libro, è al centro di numerose avventure che si svolgono in ben tre continenti e hanno come sfondo le vicende storiche del XVIII secolo, prima fra tutte la guerra dei Sette anni (1756-1763).
Egli è inizialmente convinto della validità della teoria leibniziana secondo la quale questo è il migliore dei mondi; a inculcargli queste idee è il suo maestro Pangloss, tenace sostenitore del filosofo Leibniz. Ma Candido si ritroverà poi coinvolto in una serie di mirabolanti avventure in giro per il mondo in seguito alle quali sarà costretto a modificare il suo pensiero iniziale. Sulla propria strada incontra la guerra, la catastrofe del terremoto, il terribile spettacolo delle malattie e della schiavitù. Egli stesso derubato, perseguitato, costretto a uccidere e sul punto di esserlo a sua volta, rassegnato alle nozze con la bella che ha inseguito per tutto il mondo e che ormai non è più tale, sperimenta sul proprio corpo l’infelicità della vita. Benché prostrato da tante disgrazie e sebbene rimanga deluso dalla smentita del motto “tutto è bene”, è però sempre pronto a ricominciare. Solo il mitico paese di El Dorado sfugge alle universali leggi del male e del dolore; in esso l’oro vi si trova in quantità tale da vanificare ogni cupidigia. Purtroppo per Candido però le sue avventure non hanno termine con questa , seppur parziale, conferma delle sue idee ed egli si trova di nuovo preso dal turbine del suo ramingo destino. Dopo  ogni esperienza rafforza però sempre di più le proprie riflessioni filosofiche giungendo alla conclusione dell’inevitabilità del male e dell’infelicità alla quale l’unico rimedio è l’operosità e la saggezza nel farsi i fatti propri.

Conclusioni

Il mondo nel quale si muove Candido è rappresentato in una chiave ironica grazie alla quale diviene facile confutare quella che per Voltaire è l’assurdità della teoria del filosofo Leibniz che considera quello esistente il migliore dei mondi possibili. Il romanzo viene scritto infatti nel periodo successivo al terremoto di Lisbona in seguito al quale la fede nella provvidenza sulla quale si basava il pensiero filosofico dell’epoca subisce un duro colpo; ecco allora che l’autore si scaglia contro l’ottimismo governato dal motto “tutto è bene” e con questo romanzo ne espone gli aspetti negativi.