Cavillose interpretazioni del diritto

Exsistunt etiam saepe iniuriae quae ex malitiosa iuris interpretatione oriuntur. Quo in genere peccavit ille qui, cum triginta dierum indutiae cum hoste essent factae, noctu populabatur agros, quod dierum indutiae essent pactae, non noctium. Eodem modo non est probandus noster Q. Fabius Labeo qui arbiter Nolanis et Neapolitanis de finibus a senatu missus erat et, cum ad locum venisset, cum utrisque separatim locutus est, ne cupide quid agerent atque ut regredi quam progredi mallent. Id cum utri que fecissent, aliquantum agri in medio relictum est, quod ille populo Romano adiudicavit. Fabius Labeo illorum fines sic ut ipsi dixerant terminavit, sed decipere hoc quidem est, non iudicare.

Maiorum Lingua C

Vi sono spesso anche offese che nascono da una ingannevole interpretazione del diritto. In questo modo sbagliò quel generale il quale, dopo che fu stabilita con il nemico una tregua di trenta giorni, di notte devastava le campagne, adducendo come motivazione il fatto che la tregua valeva per i giorni, non per le notti. Allo stesso modo deve essere disapprovato il nostro Quinto Fabio Labeone, il quale era stato inviato dal senato quale mediatore tra gli abitanti di Nola e Napoli circa i confini delle città e, dopo essere arrivato, parlò separatamente con entrambi i gruppi, affinché non agissero per cupidigia e perché preferissero retrocedere anziché avanzare. Dopo che Nolani e Napoletani ebbero fatto questo, una parte del campo fu lasciata in mezzo, che Fabio Labeone assegnò al popolo romano. Egli stabilì i loro confini così come essi avevano detto, ma ciò vuol dire certo ingannare, non giudicare.