Celebrazione della gloria di Cesare

Domuisti gentes immanitate barbaras, multitudine innumerabiles, omni copiarum genere abundantes; sed tamen eas vicisti, quae et naturam et condicionem, ut vinci possent, habebant. Nulla est enim tanta vis, quae non ferro et viribus debilitari frangique possit. Animum vincere, iracundiam cohibere, victoriae temperare, adversarium nobilitate, ingenio, virtute praestantem non modo extollere iacentem, sed etiam amplifica re eius pristînam dignitatem: haec qui facit, non ego eum cum summis viris comparo, sed simillimum deo iudico. Te vero quibus laudibus efferemus, quibus studiis persequemur, qua benevolentia complectemur? Nemo umquam obliviscetur te totam Galliam subegisse, rei publicae hostes debellavisse; itaque, C. Caesar, bellicae tuae laudes celebrabuntur quidem non solum nostris sed paene omnium gentium litteris atque linguis, nec ulla umquam aetas de tuis laudibus conticescet.

Maiorum Lingua C

Hai domato popoli barbari per crudeltà, innumerevoli per gruppi, ricchi di ogni genere di eserciti; ma li hai vinti, loro che avevano la natura e la condizione per poter essere vinti. Non esiste alcun esercito che non possa essere indebolito e distrutto dalle armi e dalla forza. Non solo vincere il coraggio, frenare l’ira, moderare la vittoria, esaltare l’avversario a terra che si distingue per fierezza, intelligenza e valore, ma anche ingigantire il suo antico prestigio: non paragono chi fece questo ai massimi uomini, ma lo ritengo molto simile a un dio. Con quali lodi ti esalteremo, con quale diligenza ti faremo valere, con quale benevolenza ti abbracceremo? Nessuno dimenticherà mai che hai sottomesso l’intera Gallia e hai annientato i nemici dello stato; così, Cesare, le tue lodi militari saranno certo celebrate non solo dalle nostre lettere e lingue, ma anche da quelle di quasi tutti gli uomini, e nessuna età smetterà di parlare delle tue lodi.