Cesare entra nel territorio degli Arverni

His rebus perfectis, represso iam Lucterio et remoto, quod intrare intra praesidia periculosum putabat, Caesar in Helvios proficiscitur. Etsi mons Cevenna, qui Arvernos ab Helviis discludit, durissimo tempore anni altissima nive iter impediebat, tamen discussa nive sex in altitudinem pedum atque ita viis patefactis, summo militum sudore ad fines Arvernorum pervenit. Quibus oppressis inopinantibus, quod se Cevenna ut muro munitos existimabant, ac ne singulari quidem umquam homini eo tempore anni semitae patefactae erant, equitibus imperat ut, quam latissime possint, vagentur et quam maximum hostibus terrorem inferant. Celeriter haec fama ac nuntiis ad Vercingetorigem perferuntur; quem perterriti omnes Aeverni circumsistunt atque obsecrant, ut suis fortunis consulat, neve ab hostibus diripi patiatur, praesertim cum videat omne ad se bellum translatum. Quorum ille precibus permotus castra ex Biturigibus movet in Arvernos versus.

Cesare

Preparate queste cose, essendosi ormai Lutterio fermato e allontanato poiché riteneva pericoloso introdursi in mezzo alle guarnigioni, Cesare si mise in cammino per il territorio degli Elvi. Sebbene il monte Cevenne, che separa gli Arverni dagli Elvi, impedisse il passaggio per la neve molto alta nell’inclementissima stagione, tuttavia, tolta la neve alta sei piedi e aperta così una strada, grazie al duro sforzo dei soldati giunse nella regione degli Arverni. Avendoli colti alla sprovvista, perché ritenevano di essere protetti dal Cevenne come da un muro, e i sentieri in quella stagione non erano accessibili nemmeno ad un uomo solo, (Cesare) ordinò ai cavalieri di fare delle scorrerie più ampie possibili e di incutere il massimo terrore ai nemici. Queste cose tramite voci e messaggeri vennero velocemente riferite a Vercingetorige; tutti gli Arverni spaventati gli si fecero intorno e lo scongiurarono di provvedere alla loro sorte, e di non permettere che essi venissero saccheggiati dal nemici, soprattutto vedendo che tutta la guerra si era spostata presso di loro. Egli, spinto dalle loro preghiere, si mise in marcia dal territorio dei Biturigi verso quello degli Arverni.