Cesare preferisce rafforzare le province prima di tornare in patria

Cum in Syriam Caesar ex Aegypto venisset atque ab iis qui Roma venerant ad eum cognosceret multas infeliciores quaestiones Romae, quod et contentionibus tribuniciis perniciosissimae seditiones surgebant et ambitione atque indiligentia tribunorum militum et eorum qui legionibus praeerant, tamen quas in provincias regionesque venerat, eas ita cupivit relinquere constitutas ut domesticis dissensionibus liberarentur, iura legesque acciperent, externorum hostium metum deponerent. Haec in Syria Cilicia Asia celerius confecit, quod hae provinciae bello non premebantur; Bithynia onerosior erat tam quam Pontus. Cum staret longius fere in omnibus civitatibus quibus praeclara erat dignitas, praemia bene meritis et viritim et publice tribuit, de controversiis veteribus certior fuit ac statuit; reges et tyrannos provinciae initimos, qui omnes ad eum concurrerant, receptos in idem condicionibus impositis dimittit et sibi et populo Romano amicissimos. Paucis diebus in ea provincia consumptis, Caesar Sextum Caesarem amicissimum inter omnes et necessarium suum legioni Syriaeque praeicit; ipse eadem classe qua venerat perbrevi tempore pergit in Ciliciam.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.274 n.19 – Anonimo, I sec. a.C., Bellum Alexandrinum

Essendo Cesare giunto in Siria dall’Egitto e venendo a sapere da coloro che erano giunti a Roma da lui dei molti e più gravi problemi di Roma, perché e dalle liti tribunizie nascevano dannosissime sedizioni e dall’ambizione e trascuratezza dei tribuni militari e di coloro che erano al comando delle legioni, tuttavia nelle province e regioni nelle quali era arrivato, volle lasciarle così riordinate da essere liberate dalle discordie civili, da accettare il diritto e le leggi, da deporre il timore dei nemici esterni. Queste azioni le compì più celermente in Siria, Cilicia ed Asia, perché queste province non erano pressate dalla guerra; più arduo era in Bitinia così come nel Ponto. Trattenendosi più a lungo quasi in tutte le città che avevano una grande importanza, distribuì premi ai benemeriti sia a singole persone che collettivamente, fu informato più compiutamente delle antiche controversie e le risolse; rimandò indietro dopo averli accolti alle stesse condizioni imposte, i re ed i tiranni confinanti con la provincia, che erano accorsi tutti da lui, e amicissimi a lui ed al popolo Romano. Spesi pochi giorni in quella provincia, Cesare pose a capo della legione e della Siria Sesto Cesare, il più amico dei suoi amici e suo parente; egli stesso si dirige in Cilicia in brevissimo tempo con la stessa flotta con la quale era arrivato.