Cesare prepara un attacco su due fronti

Eodem die Caesar, ab exploratoribus certior factus hostes sub monte consedisse milia passuum ab ipsius castris octo, qualis esset natura montis et qualis in circuitu ascensus qui cognoscerent misit. Renuntiatum est facilem esse. De tertia vigilia T. Labienum, legatum pro praetore, cum duabus legionibus et iis ducibus, qui iter cognoverant, summum iugum montis ascendere iubet; quid sui consilii sit ostendit. Ipse de quarta vigilia eodem itinere, quo hostes ierant, ad eos contendit equitatumque omnem ante se mittit. P. Conssidius, qui rei militaris peritissimus habebatur et in exercitu L. Sullae et postea in M. Crassi fuerat, cum exploratoribus praemittitur.

Cesare

Lo stesso giorno Cesare, informato dagli esploratori che i nemici si erano appostati ai piedi del monte ad ottomila passi dal suo accampamento, mandò ad esaminare quale fosse la conformazione naturale della montagna e quale la salita alle sue falde. Venne riferito che la scalata era facile. Ordinò al luogotenente propretore Tito Labieno di salire, subito dopo la terza vigilia, con due legioni e con quelle guide che avevano studiato il percorso, sulla più elevata vetta del monte; espose quale fosse il suo piano. Lui personalmente, nel corso della quarta vigilia, si diresse verso i nemici sulla stessa via dove essi erano giunti, e mandò avanti a sé tutta la cavalleria. Publio Considio, che era considerato espertissimo dell’arte militare ed era stato nell’esercito di Lucio Silla e poi in quello di Marco Crasso, venne mandato avanti con gli esploratori.