Cesare si prepara a fronteggiare gli Elvezi

Caesari cum nuntiatum esset Helvetios per Provinciam nostram iter facere conari, maturat ab urbe proficisci et quam maximis potest itineribus in Galliam ulteriorem contendit et ad GEnavam pervenit. Provinciae toti quam maximum potest militum numerum imperat (erat omnino in Gallia ulteriore legio una); pontem qui erat ad Genavam iubet rescindi. Ubi de eius adventu Helvetii certiores facti sunt, legatos ad eam mittunt nobilissimos civitatis, qui rogarent ut iter per Provinciam facere eius voluntate sibi liceret. Caesar, quod memoria tenebat Lucium Cassium consulem occisum exercitumque eius ab Helvetiis pulsum et sub iugum missum esse, concedendum non putabat. Tamen ut spatium intercedere posset, legatis respondit se diem ad deliberandum sumpturum esse. Interea ea legione, quam secum habebat militibusque, qui ex Provincia pervenerant, a lacu Lemanno ad montem Iuram murum in altitudinem pedum sedecim fossamque perducit.

Ad Limina (2) – Pag.145

Cesare, appena informato che gli Elvezi si proponevano di attraversare la nostra Provincia, affretta al massimo la sua partenza da Roma e si dirige a marce forzate, con la massima rapidità, verso la Gallia transalpina e giunge a Ginevra. Ordina che tutta la Provincia fornisca il maggior numero possibile di soldati (in Gallia transalpina c’era una sola ed unica legione) e dà disposizione di distruggere il ponte che sorgeva nei pressi di Ginevra. Gli Elvezi, conosciuto il suo arrivo, gli inviano come ambasciatori i più nobili della città, che lo pregassero di permettere loro, secondo la sua volontà, di attraversare la Provincia. Cesare, memore che il console Lucio Cassio era stato ucciso e che il suo esercito il suo esercito era stato sconfitto dagli Elvezi e sottoposto all’onta del giogo, non riteneva di doverlo concedere; tuttavia, per guadagnare tempo, risponde che si riservava un giorno di tempo per decidere. Nel frattempo, con la legione che aveva con sé, e con i soldati che erano arrivati dalla Provincia, fa arrivare dal lago Lemano fino al monte Jura un muro alto sedici piedi, ed un fossato.