Che cosa rende grandi gli uomini

Fortis animus et magnus duabus rebus maxime cernitur, quarum una in rerum externarum despicientia ponitur, altera in rerum magnarum et maxime utilium cura Fortis animi magnique est ea, quae eximia plerisque et praeclara videntur, parva ducere et contemnere, et robusti animi est magnaeque constantiae ea, quae videntur acerba, quae multa et varia in hominum vita versantur, patienter ferre. Quam ob rem pecuniae fugienda cupiditas est: nihil enim est tam angusti animi tamque parvi quam amare divitias, nihil honestius magnificentiusque quam pecuniam contenere Cavenda etiam est gloriae cupiditas: eripit enim libertatem, pro qua magnanimis viris omnis debet esse contentio. Nec vero imperia expetenda sunt ac potius aut non accipienda interdum aut deponenda nonnumquam. Vacandum autem omni est animi perturbatione, cum cupiditate et metu tum etiam aegritudine et voluptate animi et iracundia, ut tranquillitas animi et securitas adsit, quae cum affert constantiam tum etiam dignitatem.

Maiorum Lingua C

Un animo energico e grande si rivela soprattutto in due aspetti, uno dei quali consiste nel disprezzo di ciò che è esterno, l’altro nell’attenzione per ciò che è grande e soprattutto utile. E’ proprio dell’animo forte e grande svilire e disprezzare ciò che ai più appare insigne e illustre, mentre di un animo vigoroso e di una grande fermezza è tipico sopportare con pazienza ciò che sembra duro e che nella vita umana si trova molteplice e vario. Perciò è da fuggire il desiderio di denaro: nulla è proprio di un animo tanto angusto e piccolo che amare le ricchezze, nulla è più onorevole e grandioso che disprezzare il denaro. Bisogna anche guardarsi dalla brama di fama: essa, infatti, strappa la libertà, in cambio della quale gli uomini magnanimi devono avere disprezzo. Né invero è da ricercare il potere: piuttosto o talvolta non si deve accettare ovvero qualche volta si deve lasciare. Occorre, del resto, che l’animo sia libero da ogni sconvolgimento, non solo dalla cupidigia e dalla paura, ma anche dalla malattia, dal piacere e dall’ira, affinché l’animo abbia tranquillità e assenza di preoccupazioni, le quali arrecano fermezza e dignità.