Che cos’è la disciplina?

Haec cum ita fieri placere pronuntiasset, adiecit urbanae contioni convenientem orationem: unum imperatorem in exercitu providere et consulere quid agendum sit debere, nunc per se, nunc cum iis, quos advocaverit in consilium; qui non sint advocati, eos nec palam nec secreto iactare consilia sua. Militem haec tria curare debere, corpus ut quam validissimum et pernicissimum habeat, arma apta, cibum paratum ad subita imperia; cetera (“per il resto”) scire de se dis immortalibus et imperatori suo curae esse. In quo exercitu milites consultent, imperator rumoribus vulgi circumagatur, ibi nihil salutare esse. Se quod sit officium imperatoris provisurum, ut bene gerendae rei occasionem iis praebeat: illos nihil quid futurum sit quaerere, sed, ubi datum signum sit, tum militarem navare operam. Ab his praeceptis contionem dimisit, volgo (avv.) etiam veteranis fatentibus se illo primum die, tamquam tirones, quid agendum esset in re militari, didicisse. Neminem totis mox castris quietum videres: acuere alii gladios, alii galeas bucculasque, alii loricas tergere, alii aptare corpori arma experirique sub his membrorum agilitatem, ut facile quis cerneret, ubi primum conserendi manum cum hoste data occasio esset, aut victoria egregia aut morte memorabili finituros bellum.

Il Mio Latino (2) – Pag.382 n.29 – Livio

Dopo aver comunicato che gli pareva opportuno che queste cose fossero fatte così, all’adunanza urbana aggiunse un opportuno discorso: nell’esercito il solo generale provvede e decide cosa debba essere fatto, ora da solo, ora insieme a quelli che ha chiamato a consiglio; coloro che non sono stati chiamati, non devono diffondere i loro consigli né apertamente né segretamente. Il soldato deve prendersi cura di tre cose, di avere un corpo quanto più forte e dannoso, armi adatte, cibo pronto per ordini improvvisi; per il resto sa che di lui si occupano gli dèi immortali e il suo generale. Nell’esercito in cui i soldati deliberano, il generale si fa influenzare dalle chiacchiere del popolo, lì non c’è niente di vantaggioso. Egli, come è dovere del generale, provvederà di offrir loro l’occasione di condurre a termine felicemente l’impresa: quelli non chiedano cosa accadrà, ma, appena viene dato il segnale, allora svolgano con impegno l’opera militare. Dopo queste prescrizioni sciolse l’assemblea, mentre anche i veterani confessavano pubblicamente di aver imparato quel giorno per la prima volta, come (fossero) reclute, cosa si dovesse fare in ambito militare. Subito dopo nessuno avresti visto tranquillo in tutto l’accampamento: alcuni affilavano le spade, altri lucidavano gli elmi, le golette, altri le corazze, altri adattavano le armi al corpo e sotto queste provavano l’agilità dei corpi, così che ognuno avrebbe visto facilmente, non appena fosse stata data l’occasione di combattere con il nemico, che avrebbero portato a termine la guerra o con una vittoria egregia o con una morte memorabile.