Chi è il più importante?

Digiti manus de principatu contendebant. Medius digitus ceteris dixit: «Ad principatum aptior sum quam vos: nullus digitus enim tam procerus quam ego est. Praestantior praeterea sum quam vos non modo altitudine sed etiam loco: nam in media manu inter omnes excello, ut rex inter satellites». At quartus digitus medio dixit: «Ego minus altus sum quam tu, sed vero divitior ac nobilior: nam anuli aurei et gemmae me ornant. Iure igitur rex ero». Tum index: «Ego utilior sum quam vos, nam tactu omnia agnoscere possum». At pollex: «Me iure regem creabitis quia robustior et validior sum, nec opus vestrum tam utile quam meum est. Manus enim nullam rem sine me facere potest». Postremo quintus digitus subridens: «Ego vero minus procerus et robustus et ornatus sum quam vos, opera mea tamen tam necessaria quam vestra est. Nam semper pro meis viribus vos adiuvi et sua munia implere utilius est quam inanibus verbis se iactare».

Le dita della mano gareggiavano sulla supremazia. Il dito medio disse agli altri: «Io sono più adatto di voi al comando: nessun dito, infatti è lungo quanto me. Inoltre sono più efficace di voi non soltanto per l’altezza, ma anche per la posizione: infatti in mezzo alla mano mi distinguo tra tutti, come un re tra le guardie». Ma il quarto dito nel mezzo disse: «Io sono meno lungo di te, ma in realtà più ricco e più nobile: infatti mi ornano anelli d’oro e gemme. Dunque a buon diritto sarò il re». Allora l’indice: «Io sono più utile di voi, infatti con il tatto sono in grado di riconoscere ogni cosa». Ma il pollice: «A buon diritto nominerete me re, poiché sono più robusto e forte, e la vostra opera non è così utile come la mia. La mano, infatti, non può fare niente senza di me». Infine il quinto dito, sorridendo: «Io, in verità, sono meno lungo, meno robusto e meno ornato di voi, ma il mio lavoro è necessario quanto il vostro. Infatti vi ho sempre aiutato in proporzione alle mie forze, ed è più utile svolgere i propri doveri che vantarsi con parole inutili».