Chi sono i filosofi

Pythagoram Phliuntem ferunt venisse eumque cum Leonte, principe Phliasiorum, docte et copiose disseruisse quaedam. Cuius ingenium et eloquentiam cum admiratus esset Leon, quaesivit ex eo, quam artem maximam existimaret; at ille nullam artem quidem se scire, sed esse philosophum respondit. Admiratus Leon novitatem nominis quaesivit quinam essent philosophi et quid inter eos et reliquos interesset. Pythagoras autem respondit similes sibi videri vitam hominum et mercatum illum, qui haberetur (= si teneva) maximo ludorum apparatu totius Graeciae celebritate. Nam illic alii corporibus exercitatis gloriam et nobilitatem coronae petunt, alii emendi aut vendendi quaestu et lucro ducuntur, alii autem nec plausum nec lucrum quaerunt, sed visendi causa veniunt studioseque perspiciunt quid agatur et quo modo: sic in hac vita rari sunt qui, ceteris omnibus pro nihilo habitis, rerum naturam studiose intuantur; hi se appellant sapientiae studiosos, id est philosophos.

Cicerone

Dicono che Pitagora giunse a Fliunte e discusse dottamente e abbondantemente alcune cose con Leonte, principe dei Fliasi. Leonte, avendo apprezzato la sua (= di Pitagora) intelligenza ed eloquenza, gli chiese quale professione ritenesse la più importante; ma quello rispose che non conosceva nessuna professione, ma (che) era un filosofo. Leonte, stupitosi della singolarità del nome, chiese chi mai fossero i filosofi e che differenza ci fosse tra loro e gli altri. Pitagora rispose che la vita degli uomini gli sembrava simile a quella fiera, che si teneva con un grandissimo allestimento di giochi pubblici con l’affluenza dell’intera Grecia. Infatti come là alcuni, esercitati i corpi, aspirano alla gloria e alla rinomanza della corona, altri sono attratti dal desiderio e dal vantaggio di comprare o vendere, altri invece non cercano né approvazione né guadagno, ma vi giungono per guardare e osservano con attenzione cosa si fa e in che modo: così in questa vita sono rari coloro che, non avendo tenuto in nessun conto ogni altro interesse, osservano con attenzione la natura delle cose; costoro si chiamano amanti della saggezza, cioè filosofi.