De summo Iove

Iuppiter omnium deorum princeps erat et vi et auctoritate omnia numina superabat; hominum pater et rex etiam putabatur. Antiqui terrae dii ab eo (da lui) victi erant et is (egli) summum imperium obtinuerat. Iovis domus et sedes Olympus mons erat. Quotienscumque (Ogni volta che) deus annuebat vel capitis nutu iurabat, universus mundus tremebat. Venti, maria et fulgura a Iove movebantur et dei ira ab omnibus mortalibus timebatur. In solio eburneo sedebat, sinistra manu sceptrum, dextera fulmen tenebat. Aquila, avium regina, Iovis imperii signum erat. Deorum hominumque regi quercus sacrae erant.

Giove era il capo di tutti gli dèi e superava tutte le divinità in forza e autorità; era anche considerato il padre e il re degli uomini. Le antiche divinità della terra erano state sconfitte da lui ed egli aveva ottenuto il sommo comando. La casa e la sede di Giove era il monte Olimpo. Ogni volta che il dio annuiva o giurava con un cenno del capo, l’intero universo tremava. I venti, i mari e i fulmini erano mossi da Giove e l’ira del dio era temuta da tutti i mortali. Sedeva su un trono d’avorio, con la mano sinistra teneva lo scettro, con la destra un fulmine. L’aquila, regina dei volatili, era il simbolo del potere di Giove. Le querce erano sacre al re degli dèi e degli uomini.