Dedica di un libro all’imperatore Augusto

Cum divina mens tua, imperator Caesar, imperio potiretur orbis terrarum, triumpho victoriaque tua cives gloriarentur et gentes omnes subactae tuum spectarent nutum, populusque Romanus et senatus, cum liberatus esset timore, amplissimis tuis cogitationibus consiliisque gubernaretur, non audebam edere libros, quos de architectura scripseram, metuens ne (di), interpellans te non apto tempore, subirem tui animi offensionem. Cum vero attenderem (considerare) te non solum de vita communi omnium curam habere, sed etiam de opportunitate publicorum aedificiorum, ut non solum civitas per te augeretur, verum etiam ut maiestas imperii publicorum aedificiorum egregias haberet auctoritates (ornamenti), non putavi praetermittendum esse quin (di dover tralasciare di) primo quoque tempore de his rebus praecepta tibi ederem.

Vitruvio – Ad Limina (2) – Pag.217

Quando la tua divina mente, o imperatore Cesare, acquistava l’impero del mondo, i cittadini si gloriavano del tuo trionfo e della tua vittoria, e tutte le nazioni soggiogate dipendevano dal tuo cenno, ed il popolo Romano, ed il senato essendo stato liberato dal timore, veniva governato dalle tue amplissime riflessioni, e consigli, io non osavo pubblicare questi trattati che avevo scritto sull’Architettura, temendo, disturbandoti in un momento non opportuno, di incorrere nello sdegno del tuo animo. Ma poiché ho considerato che tu non solamente ti prendi cura della vita comune di tutti, ma anche della comodità degli edifici pubblici, affinché col tuo favore non solo la città si espanda, ma anche che la maestà dell’impero ottenga i bellissimi ornamenti delle fabbriche pubbliche, ho pensato di non dovere differire il presentare a te, alla prima occasione, questi trattati.