Dignità della vita di campagna

In vita rustica Manius Curius, cum de Sabinis, de Samnitibus, de Pyrrho triumphasset, consumpsit extremis tempus aetatis. Cuius ego villam contemplans – abest enim non longe a me – admirari satis non possum vel hominis illius continentiam vel temporum disciplinam. Cum ei, ad focum sedenti, magnum auri pondus Samnites attulissent, ripudiati sunt. Non enim aurum habere praeclarum sibi videri dixit, sed eis qui haberent aurum imperare. Poteratne tantus animus iucundam non efficere senectutem? In agris vivebant tum senatores et aranti Lucio Quinctio Cincinnato nuntiatum est eum dictatorem esse factum. A villa tum in senatum arcessebantur et Curius et ceteri senes. Num igitur horum senectus miserabilis fuit, qui se agri cultione oblectabant? Mea quidem sententia haud scio an nulla beatior possit esse.

Cicerone

Manio Curio, dopo aver riportato il trionfo sui Sabini, sui Sanniti e su Pirro, trascorse l’ultimo periodo della sua esistenza nella villa di campagna. Io osservando la casa di costui – si trova infatti non lontano da me – non posso apprezzare abbastanza sia la moderazione di quell’uomo sia il modo di vivere di quei tempi. Dato che i Sanniti avevano portato a lui, che sedeva davanti al fuoco, una gran quantità di oro, vennero respinti. Disse infatti che gli sembrava glorioso non possedere l’oro, ma comandare a coloro che possedevano l’oro. Poteva un animo così grande non rendere piacevole la vecchiaia? Allora i senatori vivevano nei campi e a Lucio Quinzio Cincinnato, mentre arava, venne annunciato che era stato nominato dittatore. Allora dalla fattoria si facevano venire in senato sia Curio sia gli altri anziani. Dunque fu da commiserarsi la vecchiaia di costoro, che si occupavano della coltivazione del campo? A mio parere veramente non so se possa esserci nulla di più felice.