Discorso del cesariano Curione ai soldati

Curio utrumque improbans consilium, quantum alteri sententiae deesset animi, tantum alteri superesse dicebat: hos turpissimae fugae rationem habere, illos etiam iniquo loco dimicandum putare. “Qua enim,” inquit, “fiducia et opere et natura loci munitissima castra expugnari posse confidimus? Aut vero quid proficimus, si accepto magno detrimento ab oppugnatione castrorum discedimus? […] Castrorum autem mutatio quid habet nisi turpem fugam et desperationem omnium et alienationem exercitus? Nam neque pudentes suspicari oportet sibi parum credi, neque improbos scire sese timeri, quod his licentiam timor augeat noster, illis studia deminuat.” “Quod si iam,” inquit, “haec explorata habeamus, quae de exercitus alienatione dicuntur, quae quidem ego aut omnino falsa aut certe minora opinione esse confido, quanto haec dissimulari et occultari, quam per nos confirmari praestet?

Esperienze di traduzione – Pag.224 n.5 – Cesare

Curione disapprova entrambi i pareri e diceva che quanto una proposta mancava di coraggio, tanto l’altra ne presentava in eccesso: gli uni contavano su di una fuga vergognosissima, gli altri pensavano di dovere combattere anche in una posizione sfavorevole. “Con che fiducia”, disse, “confidiamo di potere espugnare un campo oltremodo protetto per natura del luogo e per lavori di fortificazione? O invero che vantaggio avremo se rinunciamo all’assalto del campo dopo avere ricevuto gravi perdite? […] E il cambiamento poi del campo che cosa comporta, se non una turpe fuga, la perdita di ogni speranza e l’inimicizia dell’esercito? E infatti non è conveniente che i buoni soldati sospettino che si ha poca fiducia in loro né che i cattivi siano consci di essere temuti, poiché la nostra paura agli uni aumenta la sfrenatezza, agli altri riduce l’ardore. Che se anche”, continuò, “giudicassimo certo ciò che si dice sul malanimo dell’esercito, cosa che io invero confido essere del tutto falsa o sicuramente meno grave di quello che si pensa, non è meglio dissimularla e tenerla nascosta piuttosto che confermarla col nostro operato?