Feroce ira di Nauplio

Postquam Ilium captum erat et praeda divisa erat, Danai ira deorum, quod fana spoliaverant et quod Aiax Locrus Cassandram a signo Palladio abripuerat, tempestate et flatibus adversis ad saxa Capharea naufragium fecerunt. In ea tempestate Aiax Locrus a Minerva fulmine ictus est, quem fluctus illiserunt ad saxa, unde Aiacis petrae sunt dictae; cum ceteri noctu fidem deorum implorabant, Nauplius sensit venisse tempus ad persequendas filii sui Palamedis iniurias. Itaque Nauplius exclamans auxilium eis dare posse facem ardentem sustulit eo loco quo saxa acuta et locus periculosus erat; illi credentes eum id facere humanitatis causa naves ad eum locum adduxerunt. Multae naves confractae sunt militesque multi cum ducibus tempestate occisi sunt; eos qui autem potuerunt ad terram natare, Nauplius interfecit. At Ulixem ventus pepulit ad Maronem, Menelaum in Aegyptum, Agamemnon cum Cassandra in patriam pervenit.

Igino

Dopo che Troia era stata conquistata e il bottino diviso, i Greci a causa dell’ira degli dèi, poiché avevano depredato i templi e Aiace di Locride aveva trascinato via Cassandra dalla statua di Pallade, per una tempesta e i venti sfavorevoli fecero naufragio nei pressi delle rocce del Cafareo. Durante quella tempesta fu colpito da un fulmine Aiace di Locride, che i flutti sbatterono contro gli scogli, da cui furono chiamate rocce di Aiace; mentre gli altri di notte imploravano l’assistenza degli dèi, Nauplio capì che era arrivato il momento di vendicare le offese di suo figlio Palamede. Pertanto Nauplio, esclamando di poter dare loro aiuto, sollevò una fiaccola ardente nel luogo in cui gli scogli erano aguzzi e la zona pericolosa; quelli, credendo che facesse ciò per benevolenza, condussero le navi in quel luogo. Molte navi furono abbattute e molti soldati furono uccisi con i comandanti dalla tempesta; Nauplio uccise quelli che invece riuscirono a nuotare fino alla terraferma. Ma il vento spinse Ulisse fino a Marone, Menelao in Egitto, Agamennone giunse in patria insieme a Cassandra.