Gli Elvezi si preparano al trasferimento in Gallia

Post Orgetorigis mortem nihilominus Helvetii id, quod constituerant facere, conantur, ut e finibus suis exeant. Ubi iam se ad eam rem paratos esse arbitrati sunt, oppida sua omnia, vicos et reliqua privata aedificia incendunt; frumentum omne, praeter quod secum portaturi erant, comburunt, ut, domum redeundi spe sublata, paratiores essent ad omnia pericula subeunda; trium mensum cibaria secum portant. Persuadent Helvetii Rauracis et Tulingis et Latobrigis finitimis ut, eodem usi consilio, oppidis suis vicisque exustis, una cum iis proficiscantur. Boios autem, qui trans Rhenum incoluerant et in agrum Noricum transierant, recipiendos ad se curant, sociosque sibi adsciscunt.

A scuola di latino – Pag.61 n.139 – Cesare

Dopo la morte di Orgetorige, e ciononostante, gli Elvezi si impegnarono a fare quello che avevano stabilito per uscire dai loro territori. Quando ritennero di essere ormai pronti per quell’esodo, bruciarono tutte le loro città, i villaggi e i rimanenti edifici privati; distrussero col fuoco tutto il frumento, eccetto quello che avevano intenzione di portare con sè, per essere più risoluti ad affrontare ogni rischio, avendo annullato la speranza di tornare in patria; portarono con sè alimenti per tre mesi. Gli Elvezi convinsero i confinanti Rauraci e Tulingi e Latobrigi, avvalendosi dello stesso piano, a partire insieme con loro, dopo aver incendiato le loro città e i loro villaggi. Poi fecero in modo di accogliere i Boi, che avevano abitato al di là del Reno ed erano passati nel territorio Norico, e li unirono a sè come alleati.