Gli Etoli chiedono ad Antioco di non lasciarli soli

Paucis diebus priusquam Heraclea ab Acilio consule caperetur, Aetoli, consilio Hypatam coacto, statuerunt legatos ad Antiochum, Syriae regem, mittere cum his mandatis: ut ab rege peterent primum ut ipse, coactis terrestribus navalibusque copiis, in Graeciam quam celerrime traicerent, deinde, si quo impedimento teneretur, ut pecuniam et auxilia mitteret. Eum per legatos hortabantur ne sineret Romanos, omni cura et metu liberatos cum Aetolorum gentem sustulissent, cum omnibus copiis in Asiam traicere. Hoc dicebant non pertinere neque ad dignitatem fidemque eius, neque ad incolumitatem regni sui. Quare monebant ne socios proderet neve solos contra Romanorum exercitum relinqueret. Vera erant quae a legatis dicebantur; eo magis regem moverunt ut sociis subveniret. Itaque in praesentia pecuniam, quae ad usum belli necessaria erat, legatis iussit dari et auxilia terrestria navaliaque adfirmavit se quam primum missurum esse.

Ad Limina (2) – Pag.252

Pochi giorni prima che Eraclea fosse presa dal console Acilio, gli Etoli, radunata una dieta ad Ipata, stabilirono di mandare ambasciatori ad Antioco, re della Siria, con questi incarichi; che chiedessero al re per prima cosa che egli, raccolte forze di terra e di mare, passasse in Grecia il più velocemente possibile; poi, se qualche impedimento lo trattenesse, mandasse denaro e soccorsi. Per mezzo degli ambasciatori lo esortavano a non permettere che i Romani, liberi da ogni altra cura e paura, poiché avevano distrutto la nazione degli Etoli, passassero in Asia con tutte le forze. Dicevano che questo non apparteneva né alla sua dignità e fedeltà, né all’incolumità del suo regno. Erano vere le cose che venivano dette dagli ambasciatori; e tanto maggiormente mossero il re da indurlo a dare aiuto agli alleati. E così, per il momento, ordinò di diede agli ambasciatori il denaro che era necessario per della guerra,e promise che avrebbe mandato aiuti di terra e di mare.