Gloriosa morte di Lucio Giunio Bruto

Evenit ut duo duarum civitatium exercitus ad repetendum regnum belloque persequendos Romanos Tarquinium sequerentur. Spe patrem vindicandi equitibus praeerat Aruns, Tarquinii filius: rex ipse cum legionibus sequebatur. Obviam hosti consules ibant. Brutus ad explorandum cum equitatu antecessit. Aruns, agnito Bruto consule, tam inflammatus ira erat ut clamaverit: «Ille est vir, qui nos patria expellere ausus est. En ille nostris decoratus insignibus magnifice incedit!». Tum concitat calcaribus equum atque in ipsum consulem dirigit: Brutus avide se certamini offert. Adeo infestis animis concurrerunt ut ambo, immemores corporis protegendi, dum hostem vulnerant, hasta transfixi interfecti sint. Simul et cetera equestris pugna facta est, neque multo post et pedites supervenerunt; fugatus est tamen Tarquinius. Alter consul Romam ad triumphandum rediit; Bruti collegae funus quanto potuit apparatu fecit. Sed maius morti Bruti decus fuit publica maestitia, maxime matronarum, quae eum, ut parentem, per annum luxerunt.

Livio

Avvenne che due eserciti di due città seguirono Tarquinio per riprendere il regno e punire con la guerra i Romani. Arrunte, figlio di Tarquinio, era a capo dei cavalieri con la speranza di vendicare il padre: il re in persona lo seguiva con le legioni. I consoli andavano incontro al nemico. Bruto andò avanti in ricognizione con la cavalleria. Arrunte, riconosciuto il console Bruto, tanto era infiammato d’ira che gridò: “Quello è l’uomo che ha osato esiliarci dalla patria. Eccolo avanza pomposamente fregiato con le nostre insegne!”. Allora spronò il cavallo e si diresse contro lo stesso console: Bruto si offrì avidamente allo scontro. Accorsero con animi a tal punto ostili che entrambi, incuranti di proteggere il corpo, mentre colpivano il nemico, furono uccisi trafitti dalle lance. Contemporaneamente si svolse anche la battaglia equestre, e non molto dopo sopraggiunsero anche i fanti; però Tarquinio venne messo in fuga. L’altro console ritornò a Roma ad ottenere gli onori del trionfo; il collega di Bruto fece un funerale col fasto più grande possibile. Ma il maggior onore per la morte di Bruto fu l’afflizione generale, soprattutto delle matrone, che lo piansero, come un padre, per un anno.