I Falisci si consegnano a Furio Camillo (Lhomond)

Cum Marcus Furius Camillus urbem Falerios obsideret, ludi magister plurimos et nobilissimos inde pueros, velut ambulandi gratia, eductos, in castra Romanorum perducere voluit. Quibus Camillo traditis, putabat Faliscos, deposito bello, Romanis sese dedituros esse. Camillus autem perfidiam proditoris adeo detestatus est ut clamaverit: «Non ad similem tui, venisti! Sunt belli sicut et pacis iura: arma nobis capienda sunt non adversus eam aetatem cui etiam captis urbibus parcitur, sed adversus armatos qui castra Romana oppugnaverunt». Denudari deinde ludi magistrum iussit, eum in urbem reducendum pueris tradidit, virgasque eis dedit, quibus euntem verberarent. Statim Falisci, beneficio magis quam armis victi, portas Romanis aperire maluerunt.

Lhomond

Mentre Marco Furio Camillo assediava la città di Falerii, un maestro elementare volle condurre da quel luogo moltissimi e nobilissimi ragazzi, che erano stati fatti uscire come per passeggiare, nell’accampamento Romano. Consegnatili a Camillo, pensava che i Falisci, abbandonata la guerra, si sarebbero consegnati ai Romani. Invece Camillo esecrò a tal punto la slealtà del traditore da gridare: “Non sei venuto da un tuo simile! Ci sono le leggi di guerra così come anche le leggi di pace: noi dobbiamo prendere le armi non contro quell’età che non viene toccata neanche nelle città espugnate, ma contro soldati armati che hanno attaccato l’accampamento Romano”. Quindi ordinò di denudare il maestro di scuola, lo consegnò ai fanciulli affinché venisse ricondotto in città, e diede loro delle verghe, con le quali lo fustigassero mentre camminava. Subito i Falisci, vinti più dal beneficio che dalle armi, preferirono aprire le porte ai Romani.