I gladiatori

In urbe Capua clarus gladiatorum ludus erat; ibi lanista servos feroces et fortes ad gladiatoria certamina ligneis gladiis exercebat. Cum tempus circensium ludorum adventabat a divite ludi domino gladiatores Romam ducebantur et aedilibus locabantur ingenti pretio (= a gran prezzo). Infelices gladiatores in Circo Maximo acriter pugnabant et civium multitudo atroci spectaculo exultabat. Si gladiator ob grave vulnus in arena iacebat, salutem petebat brachium tollens (= alzando); sed plerumque (avv.) a crudelibus spectatoribus mpollice verso (= voltato in giù) mors eius indicebatur.

Nella città di Capua c’era una nota scuola di gladiatori; lì il lanista (= il maestro dei gladiatori) addestrava con spade di legno forti e intrepidi schiavi per i combattimenti gladiatori. Quando si avvicinava il tempo degli spettacoli circensi, dal ricco padrone della scuola i gladiatori venivano condotti a Roma e dati in affitto agli edili a gran prezzo. Gli sventurati gladiatori combattevano accanitamente nel Circo Massimo e la folla di cittadini esultava per l’atroce spettacolo. Se un gladiatore giaceva nell’arena a causa di una ferita grave, cercava la salvezza alzando un braccio; ma generalmente dai crudeli spettatori veniva decretata la sua morte con il pollice voltato in giù.