I Lupercali

Quotannis equestris ordinis iuventus hilari spectaculo bis urbem celebrat. Lupercalium mos a Romulo et Remo inchoatus est. Nam gemini laetitia exultabant quod avus Numitor, rex Albanorum, hortatu Faustuli, urbem condere permiserat sub monte Palatino, eo loco ubi educati erant. Itaque gemini sacrificium fecerunt caprosque ceciderunt, deinde, epularum hilaritate ac multo vino provecti, cincti pellibus immolatarum hostiarum, iocantes obvios petiverunt. Itaque, Romuli et Remi hilaritatis memoria quotannis repetitur.

Grammatica Picta (1) – Pag.223 n.13

Ogni anno la gioventù di rango equestre (ossia: “la gioventù della classe dei cavalieri”) celebra la città per due volte, con un allegro spettacolo. La tradizione dei Lupercali venne iniziata da Romolo e Remo. Infatti i gemelli esultavano per la gioia, perché il nonno Numitore, re degli Albani, su esortazione di Faustolo, aveva permesso di fondare una città alle pendici del colle Palatino, in quel luogo dove erano stati allevati. E così i gemelli compirono un sacrificio ed uccisero dei capri, e poi, spinti dall’allegria del banchetto e dal molto vino, cinti con le pelli delle vittime immolate, prendevano in giro per gioco quelli che incontravano. E così, il ricordo dell’allegria di Romolo e di Remo viene rievocato ogni anno.