I nemici avanzano: convulsi preparativi di battaglia

Caesari omnia uno tempore erant agenda: vexillum proponendum, quod erat insigne, cum ad arma concurri oporteret; signum tuba dandum; ab opere revocandi milites; qui paulo longius aggeris petendi causa processerant arcessendi; acies instruenda; milites cohortandi; signum dandum. Quarum rerum magnam partem temporis brevitas et incursus hostium impediebat. His difficultatibus duae res erant subsidio, scientia atque usus militum, quod superioribus proeliis exercitati quid fieri oporteret non minus commode ipsi sibi praescribere quam ab aliis doceri poterant, et quod ab opere singulisque legionibus singulos legatos Caesar discedere nisi munitis castris vetuerat. Hi propter propinquitatem et celeritatem hostium nihil iam Caesaris imperium expectabant, sed per se quae videbantur administrabant.

Nexus – Pag.13 n.5 – Cesare

Nello stesso tempo Cesare doveva fare ogni cosa: doveva inalberare il vessillo che era il segnale quando era necessario che si accorresse alle armi, doveva dare il segnale con la tromba, richiamare i soldati dal lavoro di fortificazione i quali erano avanzati un po’ oltre per cercare terrapieno, dovevano essere chiamati, doveva essere schierato l’esercito, dovevano essere esortati i soldati, doveva essere dato il segnale. La brevità di tempo e l’attacco dei nemici impediva gran parte di queste cose. A fronte di tali difficoltà due fattori erano d’aiuto, primo, la perizia e l’esperienza dei nostri soldati, che, addestrati dalle precedenti battaglie, erano in grado di imporsi da soli la condotta necessaria non meno tranquillamente che se avessero ricevuto precise istruzioni da altri; secondo, l’obbligo imposto da Cesare ai vari legati di non allontanarsi dalla propria legione prima del termine dei lavori. Questi, a causa della vicinanza e della velocità dei nemici, non aspettavano ormai nessun ordine di Cesare, ma eseguivano da sé le cose che sembravano opportune