I soldati di Cesare soffrono la fame (II)

Est etiam genus radicis inventum quod appellatur chara, quod admixtum lacte multum inopiam levabat. Id ad similitudinem panis efficiebant. Eius erat magna copia. Ex hoc effectos panes, cum in colloquiis Pompeiani famem nostris obiectarent, vulgo in eos iaciebant, ut spem eorum minuerunt. Iamque frumenta maturescere incipiebant atque ipsa spes inopiam sustentabat, quod celeriter se habituros copiam confidebant; crebraeque voces militum in vigiliis colloquiisque audiebantur prius se cortice ex arvoribus victuros quam Pompeium e manibus dimissuros.

Comprendere e Tradurre (2) – Pag.357 n.11 – Cesare

Un tipo di radice, che era chiamata cara, era stato anche scoperto da quelli che erano stati nelle ali dell’esercito, (e) che, mista al latte, alleviava molto la scarsezza (di cibo). Ne facevano una specie di pane. Ve ne era una grande quantità. Perciò i pani fatti, quando i Pompeiani durante le conversazioni rinfacciavano ai nostri la fame, venivano scagliati da ogni parte contro quelli per diminuire la speranza. E ormai il frumento incominciava a maturare e la speranza stessa aiutava a sopportare la carestia poiché i nostri confidavano di avere entro breve tempo abbondanza di cibo; e durante le veglie e nei dialoghi si sentiva dire spesso dai soldati che piuttosto che lasciarsi sfuggire di mano Pompeo avrebbero mangiato la corteccia degli alberi.