Il bene della terra

Agrum possideo in quo (nel quale) sunt viridarium, pomarium, vinea et pratum. Magna copia tiliarum, cupressorum, laurorum et platanorum gratas umbras praebet; piri cerasique virent et pomorum magnam copiam suppeditant. Vineae racemi aureos (dorati) acinos ostendunt. Saepe (avv.) in umbra (all’ombra) fagi vel pop?li requiesco, interdum (avv.) librum lego et philosophorum sapientiam colo. Hic (Qui) vitae controversias neglego, divitias non desidero, aerumnas amov?o quia (poiché) a loci natura delector. Cotidie (avv.) dis deabusque gratias ago, quia (poiché) hoc (questo) locus gaudium et magnam laetitiam mihi (mi) donat.

Ho un podere nel quale ci sono un boschetto, un frutteto, una vigna e un prato. Un gran numero di tigli, cipressi, allori e platani offre gradite ombre; peri e ciliegi verdeggiano e forniscono una gran quantità di frutti. I grappoli della vigna mostrano gli acini dorati. Spesso riposo all’ombra di un faggio o di un pioppo, talvolta leggo un libro e coltivo la saggezza dei filosofi. Qui trascuro le contese della vita, non desidero la ricchezza, allontano le preoccupazioni poiché sono allietato dalla natura del luogo. Ogni giorno ringrazio gli dei e le dee, poiché questo luogo mi dona gioia e grande letizia.