Il coccodrillo del Nilo

In flumine Nilo crocodillus vivit, quadrupes belua et terrae pariter ac flumini infesta. Unum hoc animal terrestre lingua non adhibet, unum morsum superiore moili maxilla inprimit. Magnitudine excedit plerumque duodeviginti (diciotto) cubita. Nullum animal ex minore originem in maiorem crescit magnitudinem. Unguibus autem armatus est et cute invicta contra omnes plagas. Tempus diurnum in terra agit, noctes in aqua. Parva avis, trochilus ibi vocatus, rex avium in Italia, primum os crocodili saturi cibo piscium et semisomni adsultim repurgat, mox dentes et intus fauces quoque ut telum erodit.

Plinio il Vecchio

Nel fiume Nilo vive il coccodrillo, una belva quadrupede nociva allo stesso modo alla terra e al fiume. Questo solo animale terrestre non utilizza la lingua, la mascella imprime un sol morso con uno sforzo superiore. Eccede per grandezza per lo più di diciotto cubiti. Nessun animale d’origine più piccola cresce in maggior grandezza. In verità è armato di unghie e di pelle impenetrabile contro tutte le piaghe. Trascorre il tempo di giorno sulla terra, le notti nell’acqua. Un piccolo uccello, chiamato qui scricciolo, in Italia il re degli animali, prima di tutto ripulisce a salti la bocca del coccodrillo sazio di cibo di pesci e quasi addormentato, poi i denti e anche internamente alla gola come rode un dardo.