Il console premia P. Decio e i suoi soldati

Consul advocata contione P. Deci laudes peragit et praeter militaria alia dona aurea corona eum et centum bubus eximioque uno albo opimo auratis cornibus donat.Milites qui in praesidio simul fuerant duplici frumento in perpetuum, in praesentia privis bubus binisque tunicis donatis sunt Secundum consulis donationem legiones gramineam coronam obsidialem, clamore donum approbantes, Decio imponunt. Altera corona, eiusdem honoris index, a praesidio suo imposita est. His decoratus insignibus Decius bovem eximium Marti immolavit, centum boves militibus dono dedit, qui secum in expeditione fuerant. Iisdem militibus legiones libras farris et sextatorios vini contulerunt: omniaque ea ingenti alacritate per clamorem militarem, indicem omnium adsensus, gerebatur.

Il console convocata l’adunata, espone le gesta di P. Decio, non solo quelle cominciate prima ma anche quelle compiute col suo recente coraggio, e gli dona, oltre agli altri doni militari, una corona d’oro e cento buoi, ed uno bellissimo, grasso [opimo] e bianco con corna dorate. I soldati che erano stati insieme nella difesa ricevettero in dono una doppia razione di frumento per sempre, e per il momento un bue e due tuniche per ciascuno. Subito dopo la donazione del console, le legioni danno a Decio una corona ossidionale di gramigna, approvando il dono con clamore. Un’altra corona, indice dello stesso onore, gli fu donata dal suo manipolo. Decorato con questi ornamenti sacrificò un grosso bue a Marte, diede cento buoi in dono ai soldati, che erano stati con lui nella spedizione. Agli stessi militari le legioni portarono libbre di farro e mezzo litro di vino; e tutte queste cose avvenivano con grande vivacità tra il clamore militare, indice di approvazione di tutti.