Il culto di Cerere in Sicilia

Mira quaedam tota Sicilia privatim ac publice religio est Cereris Hennensis. Etenim multa saepe prodigia vim eius numenque declararunt; multis saepe in difficillimis rebus praesens auxilium eius oblatum est, ita ut haec insula ab illa dea non solum diligi, sed etiam incoli custodirique videatur. Non solum Siculi, verum etiam ceterae gentes nationesque, Cererem Hennensem maxime colunt. Itaque apud patres nostros, atroci ac difficili rei publicae tempore, cum Tiberio Graccho occiso, magnorum periculorum metus portenderetur, aditum est ad libros Sibyllinos, ex quibus inventum est Cererem antiquissimam placari oportere. Tum sacerdotes populi Romani, cum esset in urbe nostra Cereris pulcherrimum et magnificentissimum templum, tamen usque ad Hennam profecti sunt. Tanta enim auctoritas et vetustam illius religionis fuit ut, cum illuc irent, non ad aedem Cereris, sed ad Cererem ipsam proficisci viderentur.

Cicerone

In tutta la Sicilia è davvero straordinario, sia privatamente che pubblicamente, il culto di Cerere Ennense. E infatti spesso molti prodigi dimostrano la sua forza e il suo potere divino: spesso a molti in situazioni molto difficili è stato offerto il suo aiuto, tanto che questa isola sembra non solo essere amata, ma anche protetta da lei. Non solo i Siciliani, ma anche altri popoli e nazioni venerano moltissimo Cerere Ennense. Perciò presso i nostri avi, in un momento duro e terribile della repubblica, poiché, essendo stato Tiberio Gracco ucciso, dai presagi si prospettava il timore di grandi pericoli, durante il consolato di Publio Muzio e Lucio Calpurnio, si consultarono i libri Sibillini, dai quali si scoprì che era necessario che l’antichissima Cerere venisse placata. Allora i sacerdoti dell’onorevolissimo collegio decemvirale del popolo Romano, benché nella nostra città ci fosse un bellissimo e sontuosissimo tempio di Cerere, tuttavia arrivarono fino a Enna. Infatti era tanto grande il prestigio e l’antichità di quel culto religioso, che, mentre andavano lì, sembravano arrivare non al tempio di Cerere, ma da Cerere in persona.