Il fuoco, il vento, l’acqua, il sospetto

Ignis, ventus, aqua, suspicio simul agebant iter. Cum ad quadrivium pervenissent et quisque viam suam vellet ingredi: «En digredimur, inquiunt; sed ut congredi iterum possimus, signum statuamus». Tum ignis: «Ubi, ait, fumus apparuerit, ibi me quaerite». At ventus: «Ubi frondes quati stipulosque vel pulverem agi videritis, illic sum». Et aqua: «Ubi iuncum, inquit, aspexeritis, non procul inde abero». Ad haec suspicio: «Me quidem, ait, reperire facile est. Vos enim in continuo motu estis, ego non moveor: ubi semel ingredior, ibi habito».

Il fuoco, il vento, l’acqua e il sospetto camminavano insieme. Poiché erano giunti ad un quadrivio e ognuno voleva prendere la sua strada: «Ecco ci separiamo, dissero, ma per poterci incontrare di nuovo, stabiliamo un segnale». Allora il fuoco: «Dove, disse, comparirà del fumo, là cercatemi». Invece il vento: «Dove vedrete agitarsi il fogliame e muoversi gli steli o la polvere, colà sono io». E l’acqua: «Dove scorgerete un giunco, disse, non sarò molto lontana da quel luogo». Dopo queste parole il sospetto: «È veramente, disse, facile ritrovarmi. Voi infatti siete in continuo movimento, io non mi sposto: dove entro una volta, là mi fermo».