Il galletto e la perla

Pullus gallinaceus, dum escam in sterquilinio quaerit, margaritam repperit. Tum argutis verbis dixit: «O pulchra et pretiosa gemma, loco indigno vero iaces! Si homo, pretii tui cupidus, aliquando venustatem tuam videbit, ad pristinum splendorem formam tuam reducet. Ego, autem, cibum, non divitias, semper dilexi: mihi igitur utilitatem non praebes et formam tuam neglego». Phaedrus pulli fabellam scripsit hominibus, qui eius fabularum vim non intellexerunt.

Grammatica Picta (1) – Pag.166 n.14

Un galletto, mentre cercava del cibo in un letamaio, trovò una perla. Allora, con parole argute, disse: “O splendida e preziosa gemma, giaci in un luogo davvero sconveniente! Se un uomo, desideroso del tuo valore, noterà prima o poi la tua bellezza, riporterà il tuo aspetto all’antico splendore. Io, invece, ho sempre preferito il cibo, non la ricchezza: a me, dunque, tu non offri alcun vantaggio, e io non tengo in conto la tua grazia”. Fedro scrisse la favoletta del galletto per gli uomini che non compresero il significato delle sue fiabe.