Il mito di Protesilao e Laodamia

Cum Achivi classem ad Troiae litora appulissent et ceteri pedem proferre non auderent, ferunt Protesilaum primum e navi prosiluisse, sed ab Hectore confestim interfecum esse. Qui nuntius cum Laodamiae, Acasti filiae, relatus esset, petivit a deis ut sibi cum eo per tres horas colloqui («parlare») liceret.
Cum id impetravisset, Mercurius ad eam defunctum maritum ab Inferis rettulit cum quo illa collocuta est («parlò»); sed, cum iterum ad Inferos Protesilaus delatus esset, dolorem eius mortis ferre non potuit. Itaque cum fecisset sibi simulacrum aeneum, simile Protesilao, et in thalamum contulisset, id, quasi numen, colere coepit («cominciò»).
Cum famulus matutino tempore poma ei afferret, per rimam aspexit viditque eum Protesilai simulacrum tenentem atque osculantem. Cum eam adulterum habere iudicavisset, rem patri rettulit.
Hic, cum venissetet in thalamum irrupisset, vidit effigiem Protesilai et, ne diutius mulier dolore torqueretur, iussit simulacrum in pyram deferri et comburi; sed Laodamia, cum dolorem ferre non posset, statim se in ignem intulit atque flammis consumpta est.

Igino

Essendo i Greci approdati sulle spiagge di Troia e non osando gli altri avanzare, raccontano che Protesilao per primo balzò fuori dalla nave, ma fu subito ucciso da Ettore. Essendo stata la notizia riferita a Laodamia, figlia di Acasto, chiese agli dei che le fosse concesso di parlare con il marito per tre ore. Avendo ottenuto ciò, Mercurio riportò a lei dagli Inferi il marito defunto, con il quale ella parlò; ma, dopo che Protesilao fu riportato di nuovo agli Inferi, non poté sopportare il dolore della sua morte. E così avendo modellato per sé una statua di bronzo, somigliante a Protesilao, e avendola collocata nel letto nuziale, cominciò a venerarla come fosse un dio. Quando al mattino un servo le portava della frutta, guardò attraverso una fessura e la vide mentre abbracciava e baciava la statua di Protesilao. Avendo creduto che ella avesse con sé un amante, riferì la cosa al padre. Costui, essendo arrivato ed avendo fatto irruzione nella camera nuziale, vide la statua di Protesilao e ordinò che la statua fosse portata su di una pira e bruciata, affinché la donna non si tormentasse oltre per il dolore; ma Laodamia, non potendo sopportare il dolore, subito si gettò nel fuoco e fu consumata dalle fiamme.