Il ragazzo dispettoso

Contumeliosi saepe victimae suarum (dei propri) contumeliarum sunt, ut (come) parva fabula docet. Olim puer stultus et contumeliosus agnos caprosque in agro pascebat. Continenter molestiis et malis ludis miseras bestias fatigabat: eas (le, pron.) vexabat modo (modo… modo = ora… ora) lapillis, modo virga. Quodam die (Un giorno) apud agrum ad venae perveniunt: viris ignota via erat ideoque (e perciò) puerum interrogant. Sed parvus malus advenis falsam viam indicat, itaque ii (essi) per varios locos frustra et diu errant. Postremo ad puerum remeant, defessi atque irati. Puer ridet, sed advenae stultum acriter compellant: alius eum (lo, pron.) baculo verberat, alius calcibus petit (calcibus petere = pren dere a calci). Tandem agni caprique exsultant et balant laeti!

Spesso i dispettosi sono vittime dei propri dispetti, come insegna una piccola storia. Un giorno un bambino stolto e dispettoso pascolava in un campo agnelli e caprette. Importunava continuamente le povere bestie con molestie e brutti scherzi: ora le tormentava con dei sassolini, ora con il bastone. Un giorno arrivano degli stranieri nel campo: agli uomini era ignota la via e perciò interrogano il bambino. Ma il piccolo birbante indica la strada sbagliata agli stranieri e perciò essi vagano invano e a lungo per vari luoghi. Alla fine tornano dal bambino, stanchi e arrabbiati. Il bambino ride, ma gli stranieri riprendono duramente lo stolto: uno lo percuote col bastone, un altro lo prende a calci. Alla fine gli agnelli e le caprette esultano e belano felici!