Il re Anco Marzio

Ancus Marcius (Ancus Marcius, Anci Marcii, m. = Anco Marzio) propter incepta sua memoratur. Rex, cui (al quale) vates gloriosum fatum nuntiant, magnam religionis curam habet, quia (poiché) illo (in quel) tempore a Romae incolis pietas et boni mores negleguntur. Sub Anco rege non semper pax est, quia saepe Latini populi bellum repetunt. Rex sacerdotum precibus deum gratiam obtinet ad populi Romani victoriam, Latinos oppugnat, eorum oppida capit et cum magna captivorum multitudine Romam remeat. Imperium magna cum modestia exercet et modesta vectigalia civibus imponit. Pontem ex ligno in flumine Tiberi (Tevere) aedificat et in fluminis ostio novam urbem, Ostiam (Ostia, -ae, f. = Ostia), maritimum emporium (emporium, -ii, n. = emporio) ad Romae mercaturas, condit.

Anco Marzio è ricordato per le sue imprese. Il re, al quale i vati annunciano un destino gloriose, ha grande cura della religione, poiché in quel tempo dagli abitanti di Roma la devozione e i buoni costumi sono trascurati. Sotto il re Anco non sempre c’è la pace, poiché spesso i popoli Latini rinnovano la guerra. Il re con le preghiere dei sacerdoti ottiene il favore degli dèi per la vittoria del popolo Romano, attacca i Latini, conquista le loro città e ritorna a Roma con una gran moltitudine di prigionieri. Amministra il potere con grande moderazione e impone ai cittadini modeste tasse. Costruisce un ponte di legno sul fiume Tevere e alla foce del fiume fonda una nuova città, Ostia, emporio marittimo per i commerci di Roma.