Il rigore della disciplina militare

P. Licinius Crassus Mucianus in consulatu cum Asiam provinciam obtinuisset, oppugnare Leucada parabat. Cum egeret firma et procera trabe, ut arietem faceret quo muros oppidi quateret, scripsit ad praefectum ut ex duabus trabibus, quas apud eum viderat, maiorem ad se mitteret. At ille, cum causam cognovisset, non maiorem misit, sed minorem, cum cam magis idoneam aptioremque esse ad rem existimavisset. Tunc Crassus eum arcessivit et rogavit cur trabem minorem misisset. Causa accepta, lictorem militibus imperavit ut vestimenta praefecto detraherent, eumque virgis caederent. Crassus adhibuit fortasse nimiam severitatem, sed censuit corrumpere atque dissolvere officia imperatoris eos qui ad tussa respondent non oboedientia sed consilio non quaesito.

Publio Licinio Crasso Muciano durante il consolato, dopo aver ottenuto la provincia dell’Asia, si preparava ad attaccare Leucadia. Poichè era privo di una robusta e lunga trave per costruire un ariete con cui abbattere le mura della città, scrisse al prefetto di mandargli la più grande delle due travi che aveva visto presso di lui. Ma invece quello, avendo saputo il motivo, inviò non la più grande, ma la più piccola, perché aveva giudicato che quella fosse più idonea e più adatta alla cosa. Allora Crasso lo fece venire e gli chiese perché avesse mandato la trave più piccola. Sentita la motivazione, ordinò al littore di togliere i vestiti al prefetto e di batterlo con le verghe. Crasso forse ricorse ad un’eccessiva severità, ma ritenne che coloro i quali rispondono agli ordini non con l’obbedienza ma con un consiglio non richiesto, screditino e indeboliscano le mansioni del generale.