Il ritorno di Numitore sul trono di Alba Longa

omulus Remusque, viribus corporum et animi sumptis, iam non solum feras subsistebant, sed etiam in latrones, praeda onustos, impetus facere coeperant, deinde aliis pastoribus rapta dividebant et cum his seria ac iocosa celebrabant. Olim factum est ut in monte Palatino ludicrum esset; dum gemini huic ludicro dediti sunt, aliqui latrones iis insidiati sunt. Cum Romulus vi se defendisset, alter, Remus, contra, captus regi Amulio traditus est: crimini dabant in cunctos Numitoris agros ab eo impetus fieri et eum, collecta iuvenum manu, in hostilem modum praedas agere. Sic Numitori ad supplicium Remus datus est. Memoria, vero, nepotum Numitoris animum tetigerat, cum ille in custodia Remum haberet audivissetque geminos esse fratres, comparando tum aetatem eorum cum ipsam minime servilem indolem. Et Romulus, iussis certo tempore aliis pastoribus ad regiam venire, ad regem Amulium impetum fecit et eum obtruncavit. Numitor, postquam iuvenes pergere ad se gratulantes vidit, extemplo advocato concilio, ostendit scelera fratris in se, originem nepotum, caedem tyranni seque ut eius auctorem. Cum iuvenes avum regem salutavissent, omnis multitudinis consentiens vox ratum nomen imperiumque regi efficit.

Livio

Romolo e Remo, acquisite le forze dei corpi e dello spirito, adesso non solo affrontavano le belve, ma avevano cominciato anche ad attaccare i briganti, carichi di bottino, poi distribuivano le cose rubate agli altri pastori e con questi praticavano cose serie e scherzose. Un giorno avvenne che sul colle Palatino ci fossero dei giochi; mentre i gemelli erano dediti a questo gioco, alcuni briganti tesero loro un agguato. Mentre Romolo si era difeso con la forza, l’altro, Remo, invece, catturato, fu consegnato al re Amulio: lo accusavano che da parte sua si attaccavano tutti i territori di Numitore e che, raccolto un gruppo di giovani, faceva bottino in maniera ostile. Così Remo fu consegnato a Numitore per il castigo. Il ricordo dei nipoti aveva turbato l’animo di Numitore, dal momento che egli aveva in prigione Remo e aveva sentito che erano fratelli gemelli, confrontando sia la loro età sia la stessa indole per nulla servile. E Romolo, avendo ordinato ad altri pastori di recarsi alla reggia in un determinato momento, attaccò il re Amulio e lo uccise. Numitore, dopo che vide i giovani dirigersi da lui congratulandosi, convocata subito un’assemblea, espose i misfatti del fratello nei propri confronti, l’origine dei nipoti, l’uccisione del tiranno e se stesso come autore di essa (= riferito all’uccisione del tiranno). Dopo che i giovani ebbero acclamato re il nonno, la voce unanime di tutta la folla confermò legittimo il nome e l’autorità al re.