Inflessibilità di Scipione

Postquam haec centurio praesenti animo adversus opinionem eius est locutus, ira percitus Scipio atque animi dolore incensus annuit centurionibus quid fieri vellet, atque ante pedes centurionem interficit reliquosque veteranos a tironibus iubet secerni. ‘ab ducite istos’ inquit ‘nefario scelere contaminatos et caede civium saginatos.’ sic extra vallum deducti sunt et cruciabiliter interfecti. Tirones autem iubet inter legiones dispertiri et Cominium cum Ticida in conspectum suum prohibet adduci. Qua ex re Caesar commotus eos quos in stationibus cum longis navibus apud Thapsum custodiae causa in salo esse iusserat, ut suis onerariis longisque navibus praesidio essent, ob neglegentiam ignominiae causa dimittendos ab exercitu gravissimumque in eos edictum proponendum curavit.

Esperienze di traduzione – Pag.135 n.6

Dopo che il centurione disse queste cose con animo risoluto contro l’aspettativa di quello, Scipione, mosso dall’ira e acceso dal dolore dell’animo, fece cenno ai centurioni che si facesse ciò che voleva, e uccise il centurione davanti ai piedi e ordinò che gli altri veterani fossero separati dalle reclute. Disse: «Conducete via questi, corrotti dall’empia scelleratezza e saziati dalla strage dei cittadini». Così furono condotti fuori dalla trincea e uccisi crudelmente. Ordinò invece che le reclute fossero distribuite tra le legioni e vietò che Cominio assieme a Ticida fosse condotto al suo cospetto. Cesare, turbato a causa di questa cosa, provvide a congedare dall’esercito per il disonore, a causa della negligenza, e a emettere un severissimo decreto contro quelli ai quali aveva ordinato di stare al largo nei posti di guardia presso Tapso per difesa, affinché fossero di presidio alle sue navi da carico e da guerra.