Jacopo Sannazzaro

Jacopo Sannazzaro fu uno dei più importanti poeti e letterati del Rinascimento italiano. Nato nel 1458 a Napoli, Sannazzaro visse la maggior parte della sua vita nel Regno di Napoli, durante il dominio aragonese.

Animato dai più fervidi ideali umanistici, Sannazzaro recuperò e riscoprì i classici dell’antichità, soprattutto Virgilio, inneggiando al ritorno alle radici classiche dopo i secoli della Scolastica. Tuttavia, a differenza di molti intellettuali del suo tempo, egli riuscì a coniugare l’umanesimo con una profonda fede cattolica, senza che queste prospettive fossero in radicale contrasto.

Il capolavoro di Sannazzaro fu l’Arcadia, poema pastorale in latino pubblicato postumo nel 1502. Si tratta di una narrazione allegorica ambientata in una ideale società pastorale, composta da oltre 1500 sonetti che espongono i concetti dell’umanesimo rinascimentale in chiave pastorale e cristiana.

L’Arcadia rappresenta infatti una visione idilliaca della vita e della felicità, non disgiunta da riferimenti alla Cristianità. Essa costituisce l’espressione più alta e compiuta della concezione sannazzariana di unione fra umanesimo e fede religiosa. Il poema rivela una capacità inventiva, una ricchezza di motivi e di riferimenti mitologici e storici, nonché una padronanza dell’uso delle figure retoriche che hanno valso all’opera il titolo di ‘capolavoro della poesia pastorale medievale’.

Se l’Arcadia è la sua opera principale, Sannazzaro compose anche altre rilevanti poesie. Tra queste, va ricordata Losfanzia de le ninfe de li solitari boschi, narrazione in ottave in lingua volgare della presunta unione di ben tre ninfe con lui. Nel 1494 celebrò il ritorno di Carlo VIII in Italia con due poesie in latino. E alla morte di un suo figliolo piangendolo scrisse Vado, che di lontan ti vede, elegia in versi latini.

Nella sua vasta produzione, Sannazzaro toccò molteplici generi, dall’elegia alla silloge epigrammatica, dalla invettiva alla lettera in versi. La sua opera poetica costituisce un unicum nell’ambito della letteratura italiana del XV secolo per l’ampiezza e, soprattutto, per l’equilibrato connubio tra antichità, cristianesimo e umanesimo.

In conclusione, Jacopo Sannazzaro rappresenta una delle figure più importanti della letteratura rinascimentale italiana, declinando con originalità ed equilibrio gli ideali umanistici in chiave cristiana. La sua poesia, e in particolare l’Arcadia, costituì un modello fondamentale per la letteratura pastorale del secolo successivo.