La fondazione di Alba Longa e i successori di Ascanio

Post haec Ascanius, completis in Lavinio triginta (“trenta”) annis, agnovit tempus ideoneum ad novae urbis aediicationem ex numero porculorum, quos pepererat sus alba; circumspectis initimis regionibus, eligens montem editum, qui nunc ab ea urbe, quae in eo monte condita est, Albanus nuncupatur, civitatem communit eamque ex forma, quod in longum porrecta est, Longam, ex colore suis Albam nominavit. Postea simulacra deorum penatium, quorum cultus Lavinii erat, in illam urbem duxit, ut deorum gratiam sibi et urbi suae conciliaret. At Ascanius postquam excesserat e vita, inter Iulum ilium eius et Silvium Postumum, qui ex Lavinia genitus erat, de administratione imperii fuit contentio. Permissa disceptatione eius rei, ab universis rex Silvius declaratus est. Eiusdem posteri omnes, qui Albae regnaverunt, habuerunt cognomen Silvii usque ad conditam Romam. Igitur regnante Latino Silvio multae coloniae deductae sunt. Post eum regnavit Tiberius Silvius, Silvii ilius, qui adversus initimos bellum inferentes copias eduxit et in Tiberim lumen vitam amisit. Post illum regnavit Aremulus Silvius, cui magna superbia fuit non adversum homines modo, sed etiam deos, qui tamen istum puniverunt: nam fulmine, quod dei de caelo iecerant, ictus raptusque turbine in Albanum lacum praecipitatus est. Post illum regnavit Aventinus Silvius; isque initimis bellum inferentibus in pugna ab hostibus a quibus circumventus erat prostratus est ac sepultus circa radices montis, cui ex se nomen dedit.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.222 n.16 – Pseudo Vittore

Dopo questi avvenimenti, Ascanio, compiuti trent’anni a Lavinio, intuì il momento adatto per la costruzione della nuova città dal numero dei porcellini che aveva partorito una scrofa bianca; esaminati i territori circostanti, scegliendo un colle alto, che ora è chiamato Albano da quella città che fu fondata su di esso, costruì una città e la chiamò Alba, dal colore dei maialini, Longa dalla forma, poiché si estendeva in lunghezza. Poi condusse in quella città le immagini degli dei Penati, dei quali vi era il culto a Lavinio, per conciliare a sé e alla sua città il favore degli dei. Ma dopo che Ascanio morì, tra suo figlio Iulo e Silvio Postumo, che era stato generato da Lavinia, ci fu una contesa riguardo l’amministrazione del regno. Permessa la discussione di questa faccenda, da tutti Silvio fu dichiarato re. Tutti i posteri dello stesso (cioè di Silvio), che regnarono ad Alba, ebbero il cognome di Silvio fino alla fondazione di Roma. Dunque, quando regnava Silvio, furono fondate molte colonie. Dopo di lui regnò Tiberio Silvio, figlio di Silvio, che, mentre muoveva guerra contro i popoli confinanti, condusse fuori le truppe e perse la vita nel fiume Tevere. Dopo di lui regnò Aremulo Silvio, a cui fu grande superbia non solo nei confronti degli uomini, ma anche degli dei, che tuttavia lo punirono: infatti colpito da un fulmine, che gli dei avevano scagliato dal cielo, e preso da un turbine, fu fatto cadere nel lago Albano. Dopo di lui regnò Aventino Silvio; egli, mentre portava guerra ai popoli confinanti, fu ucciso in battaglia dai nemici da cui era stato circondato e sepolto attorno alle radici del monte, a cui diede il nome da se stesso.