La leggenda di Romolo

Romulus et Remus gemini (geminus, i, m. – il gemello) Rheae Silviae filii erant. Romulus novum oppidum condit et Romam vocat; postea Remum occidit et solus regnat. Quia (Poiché) novi oppidi incolae nullam feminam habebant, Romulus ad ludorum festum Sabinos arcessit et inter ludos (durante i giochi) eorum puellas rapit. Tum Sabini feminas suas petunt: bellum contra Romanos movent et ad eorum oppidum cum sociis suis appropinquant. Sed Romulus eos (li, pron. ogg.) vincit et totius Latii populos secundis proeliis subigit. Romulus diu (avv.) regnum suum tenet. Tandem (avv.) repentina procella rapitur et in caelum extollitur. Quare (Perciò) a Romanis Romulus deus putatur et Quirinus appellatur.

Romolo e Remo erano i figli gemelli di Rea Silvia. Romolo fonda una nuova città sul Palatino e la chiama Roma; poi uccide Remo e regna da solo. Poiché gli abitanti della nuova città non avevano nessuna donna, Romolo invitò i Sabini ad uno spettacolo di giochi e durante i giochi rapisce le loro fanciulle. Allora i Sabini reclamano le loro donne: muovono guerra contro i Romani e si avvicinano alla loro città con i loro alleati. Ma Romolo li sconfigge e con fortunati combattimenti sottomette i popoli dell’intero Lazio. Romolo mantiene a lungo il suo potere. Alla fine viene trascinato via da un’improvvisa tempesta e viene portato in cielo. Perciò Romolo è considerato un dio dai Romani ed è chiamato Quirino.