La leggenda di Tirreno

Thyrrenus in Lydia cum fratre magna cum indulgentia regnabat. Olim tamen fame populus laborabat, et Thyrrenus fratri dicebat: «Quod nullo modo famem civium relevare valemus, unus e nobis cum populo suo ex regno per mare iter faciet et in alias terras discedet, ubi famem et sitim tolerare non debebit. Alter rex autem hic manebit”. Sors Thyrrenum designat. Rex patriam relinquit Italiamque navibus petit, sed undarum vi mortem invenit et mare a nomine eius nomen Thyrrenum accipit. Tuscus, regis filius, in Italiam postea pervenit et inter Tiberim et Arnum novam civitatem condit.

Grammatica Picta (1) – Pag.152 n.48

Tirreno regnava in Lidia insieme al fratello, con grande benevolenza. Un giorno, tuttavia, il popolo soffriva per la fame, e Tirreno diceva al fratello: Poiché non siamo in grado di alleviare in alcun modo la fame dei cittadini, uno tra noi, insieme al suo popolo, dal regno farà un viaggio attraverso il mare, e se ne andrà in altre terre, dove non dovrà sopportare la fame e la sete. L’altro dei due re, invece, rimarrà qui. Un sorteggio designa Tirreno. Il re abbandona la patria, e, con le navi, si dirige in Italia, ma, a causa della violenza delle onde, trova la morte, e un mare, dal nome di lui, riceve il nome di “Tirreno”. Tusco, il figlio del re, successivamente giunge in Italia e fonda una nuova città tra il Tevere e l’Arno.