La morte di Archimede

Cum Sicilia a Romanis ad Poenos defecisset, Marcellus, consul ad eam recuperandam missus, Syracusas, illius regionis urbem nobilissimam, oppugnavit. Diuturna fuit obsidio, nec urbem, nisi post tres annos, cepit Marcellus. Rem confecisset celeriter, nisi vir egregii ingenii ea tempestate Syracusis fuisset. In erat Archimedes, mirabilis machinarum inventor, quibus omnia opera, quae ROmani ad moenia expugnanda extruxerant, disturbabat. Tandem, captis Syracusis, Marcellus, eximia illius hominis prudentia delectatus, edixit ut in urbe expilanda, capiti illius parceretur. Archimedes, cum in describendis quibusdam formis geometricis intentior esset, patriam suam captam esse ne senserat quidem. Miles quidam, praedandi cupidus, in domum eius irrupit et minaci voce quisnam esset interrogavit; cui Archimedes, propter cupiditatem investigandi illud quod requirebat, nihil respondendum curavit. Quapropter a milite irato obtruncatus est.

Ad Limina (2) – Pag.172

Dal momento che la Sicilia si era allontanata dai Romani (alleandosi con// non c’è ma rende meglio in italiano) i Cartaginesi, Marcello, console di Siracusa, nobile città della Sicilia, si oppose. Fu un assedio che durò per molto tempo; Infatti, dopo tre anni, Marcello la conquistò. Ugualmente la soggiogò molto velocemente se non che un uomo si trovò in quel momento a Siracusa. Costui era Archimede, mirabile inventore di macchinari, a causa dei quali ogni opera dei romani fu distrutta in breve tempo. Dopo che fu conquistata Siracusa, Marcello, dal momento che onorava e ammirava la straordinaria accortezza di quell’uomo, dichiarò che i soldati romani avessero rispetto per Archimede. Archimede, mentre stava disegnando attentamente delle forme geometriche nella polvere, non si accorse dell’espugnazione della sua città. I soldati irruppero in casa sua e gli chiesero chi mai fosse. Archimede non rispose alla domanda (lett. relativamente al desiderio), quindi i soldati gli tagliarono la testa. Marcello fu addolorato per la sua morte ed ebbe cura della sua sepoltura.