La morte di Pompeo

His tunc cognitis rebus amici regis, qui propter aetatem eius in procuratione erant regni, sive timore adducti, ut postea praedicabant, ne Pompeius Alexandriam Aegyptumque occuparet, sive despecta eius fortuna, ut plerumque in calamitate ex amicis inimici exsistunt, eis qui erant ab eo missi palam liberaliter responderunt eumque ad regem venire iusserunt; ipsi clam consilio inito Achillam, praefectum regium, singulari hominem audacia, et L. Septimium, tribunum militum, ad interficiendum Pompeium miserunt. Ab his liberaliter ipse appellatus et quadam notitia Septimi productus, quod bello praedonum apud eum ordinem duxerat, naviculam parvulam conscendit cum paucis suis; ibi ab Achilla et Septimio interficitur.

Comprendere e Tradurre (2) – Pag.359 n.15

Conosciuti allora questi avvenimenti, gli amici del re, che per la sua età avevano l’amministrazione del regno, o spinti dal timore, come poi sostenevano, che Pompeo occupasse Alessandria e l’Egitto, o disprezzata la sua sorte, poiché generalmente nella sventura i nemici hanno origine dagli amici, in pubblico risposero cortesemente a coloro che erano stati inviati da lui e lo invitarono ad andare dal re; essi stessi, dopo aver preso di nascosto una decisione, mandarono Achilla, prefetto del re, uomo di singolare audacia, e Lucio Settimio, tribuno dei soldati, a uccidere Pompeo. Invitato egli stesso cordialmente da questi e indotto da una certa conoscenza di Settimio, poiché nella guerra contro i pirati aveva comandato una centuria presso di lui, salì con pochi suoi su una piccola imbarcazione; lì venne ucciso da Achilla e Settimio.